La comunità OpenOffice.org annuncia The Document Foundation.
La comunità nasce con lo scopo di assicurare un futuro alla suite di produttività open source. 
L'Oracle è stata invitata ad aderire alla fondazione e di donare il marchio OpenOffice.org alla comunità che l'ha in questi dieci anni sviluppato e portato avanti; in caso contrario è già stato scelto il nome "LibreOffice" per le future versioni del software. 
Al seguente link sono già disponibili le prime build di LibreOffice.
Ecco alcune dichiarazioni rilasciate:

Parlando a nome del gruppo di volontari, Italo Vignoli – Presidente dell’Associazione PLIO – ha dichiarato: “Riteniamo che la Fondazione sia un passo molto importante per l’evoluzione della suite di produttività libera, perché separa lo sviluppo del codice e il futuro del progetto dagli interessi commerciali di una singola azienda. I sostenitori del software libero, in ogni parte del mondo, hanno la straordinaria opportunità di unirsi al gruppo dei membri fondatori a partire da oggi, per scrivere un nuovo capitolo nella storia del FLOSS”.
Richard Stallman, Presidente della Free Software Foundation, ha dato il benvenuto a LibreOffice e alla sua decisione di puntare esclusivamente sul software libero. “Sono felice di sapere che The Document Foundation non raccomanderà l’uso di estensioni non libere, che in questo momento rappresentano il principale problema di OpenOffice.org. Spero che gli sviluppatori di LibreOffice e gli sviluppatori di OpenOffice.org pagati da Oracle riescano a collaborare allo sviluppo del codice sorgente”.
“The Document Foundation supporta l’Open Document Format, e intende collaborare con OASIS alla prossima evoluzione dello standard ISO”, afferma Charles Schulz, membro del Community Council e coordinatore della Native Language Confederation. “The Document Foundation esprime il punto di vista degli sviluppatori, dei sostenitori e degli utenti, e questo può accelerare il processo di adozione di ODF tra le istituzioni e le aziende”.
Chris DiBona, Open Source Programs Manager di Google, Inc., ha commentato: “La nascita di The Document Foundation è un passo in avanti significativo per gli sviluppi futuri delle suite di produttività. L’eliminazione delle barriere di accesso ai contributi è fondamentale per creare una comunità ampia e attiva intorno a un progetto di software libero. Google è orgogliosa di essere tra i supporter di The Document Foundation e di partecipare al progetto”.
“Viva LibreOffice”, dice Guy Lunardi, Product Managment Director di Novell. “Siamo impazienti di collaborare con The Document Foundation allo sviluppo di una suite di produttività libera. Speriamo che LibreOffice riesca a fare nel settore dei software per la produttività quello che Mozilla Firefox ha fatto per i browser”.
Jan Wildeboer, EMEA Open Source Affairs di Red Hat, ha commentato: “In ogni parte del mondo, gli utenti, le aziende e le istituzioni stanno scegliendo soluzioni software aperte basate su standard aperti. LibreOffice rappresenta l’anello mancante nel mondo dell’ufficio, e noi di Red Hat siamo fieri di far parte di questo progetto”.
Mark Shuttleworth, fondatore e azionista di riferimento di Canonical, e ispiratore di Ubuntu, ha dichiarato: “Il software di produttività è un componente indispensabile del desktop libero, e il nostro progetto integrerà LibreOffice di The Document Foundation nelle prossime versioni di Ubuntu. Grazie al patrocinio di The Document Foundation, LibreOffice offre agli sviluppatori di Ubuntu la possibilità di collaborare al codice, e questo permette a Ubuntu di essere una soluzione eccellente per i desktop in ambiente da ufficio”.
Se volete approfondire la notizia vi lascio il link al post scritto da Italo Vignoli su ComputerWorld Italia.
Come sempre i ringraziamenti sono dovuti a chi ha creduto e portato avanti OpenOffice in questi anni facendone l'unica suite completa, gratuita, open source e multipiattaforma alternativa al colosso Microsoft Office.